Fonte : RaiPlay – Nemo – Nessuno escluso
Cannabis legale un farmaco introvabile. Elisabetta è un’ex sportiva: ora sulla sedia a rotelle, ha bisogno della cannabis per placare i tremori al corpo e poter parlare con serenità. Nel caso di Mattia invece, un bambino, l’olio di cannabis inibisce le crisi epilettiche.
Farmaco legale, la cannabis è prevista gratuitamente dal servizio sanitario nazionale solo per alcune patologie. Spesso però, le farmacie non ce l’hanno: questo nonostante i medici la prescrivano.
In Italia la cannabis terapeutica la produce l’esercito: 100 chili all’ anno, con l’obiettivo di arrivare a 150 e, in seguito 300 chili annuali.
L’aumento di consumo ha trovato il progetto “impreparato”. Anche le crisi epilettiche di Serena vengono placate dalla cannabis: ne migliora pure l’umore, dato che il fisico trae un sollievo generale dall’ avere meno dolore. Ma ad ora, le è rimasto solo un barattolino.
QUI il servizio integrale di Marco Maisano della redazione di Nemo – Nessuno escluso.
Come sappiamo la questione della Cannabis Terapeutica Italiana è un problema noto, già da tempo infatti anche l’associazione Luca Coscioni aveva segnalato anomalie circa le per farmacie e pazienti :
«Per me i cannabinoidi sono una salvezza, mi tolgono tremori e spasmi. Ma negli ultimi mesi non ho potuto curarmi, in farmacia non se ne trova più. Sono allo stremo, faccio fatica anche a deglutire: dall’estate scorsa ho perso 13 chili. Nemmeno gli ospedali sanno dove rifornirsi. Probabilmente per una grave sottovalutazione del fabbisogno da parte del ministero. Ma non voglio rassegnarmi al mercato illegale»
Prosegue «Per questo servono regole più uniformi sull’approvvigionamento e le modalità di cura gratuita, oltre che maggiore formazione medica. Contavamo sulla legge nazionale già approvata alla Camera, ma per un soffio non è approdata al Senato nell’ultimo scorcio di legislatura. Per assicurare la continuità terapeutica il governo ha inserito nel decretone fiscale stanziamenti di un milione e 600mila euro per produrre infiorescenze nell’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze e di 700mila euro per prodotti importati. Cifre insufficienti al fabbisogno dei malati in crisi per mancanza di approvvigionamento».
QUI questo il racconto di una paziente, di seguito il link alla versione integrale Ass. Luca Coscioni
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